Concetti di trasparenza e Fondazione Geometri Italiani

E’ da un po’ di anni che, “a tempo perso”, mi occupo di comprendere il limite del concetto di “trasparenza” delle istituzioni che amministrano, e vogliono rappresentare, la mia categoria di geometra libero professionista.

Iniziai, quasi per gioco dal mio Collegio di Bologna, dalla Fondazione Geometri Emilia Romagna e, anche se ci sarebbe molto da dire, al momento l’unica aspetto che vorrei mettere in risalto è che, inutilmente, ho sperato per anni che fossero gli stessi Uffici a fare informazione in tal senso. Poi scrissi più volte al Consiglio Nazionale Geometri chiedendo visione del bilancio, non mi rispose mai nessuno. Quindi mi capitò di incontrare il Consigliere della mia regione (G.V.) e lo stimolai perché agisse per farmi avere i bilanci. Gli scrissi e lo sollecitai, ma non mi rispose mai.

Per la trasparenza del CNG, gradualmente, sono intervenute le norme. Oggi, almeno i bilanci, si trovano on-line come da imposizioni di legge. Se avessi aspettato un gesto di “trasparenza” o di “etica-deontologica” nei confronti dell’iscritto e/o della categoria da parte delle nostre istituzioni, chissà come sarebbe andato a finire. Mi limito a dire che le fondazioni della nostra categoria esistono da più di 10 anni.

Dopo anni che me ne occupo a tempo perso e che rompo le scatole ad uffici che hanno finito per odiarmi, mi concedo almeno la soddisfazione di raccontare una piccolissima parte del lavoro svolto.

Speravo che la trasparenza, al di là del rispetto o meno delle norme, fosse un qualcosa di dovuto all’iscritto che è obbligato a pagare l’iscrizione annuale per lavorare. Speravo che mi venisse aperto un faldone davanti al naso e che, ad ogni mia richiesta, mi venisse spiegato ogni movimento, fornendomi i documenti e le “pezze” giustificative. Speravo di non dover studiare i conti di 100 fondazioni, associazioni e società collegate, per arrivare a dare una giustificazione ad una spesa. Speravo di non dovermi trovare davanti ad una rete di società, fondazioni e associazioni, così sofisticata da fare invidia alle scatole cinesi delle multi nazionali. Insomma …speravo di trovarmi di fronte ad un concetto diverso di “trasparenza”. Ringrazio comunque tutti quelli che mi hanno aiutato. Ringrazio un po’ meno chi mi ha detto “ti aiuto”, ma l’ha fatto solo a metà. Spero invece di vincere la guerra nei confronti di chi ha tentato di ostacolarmi.

Dobbiamo assolutamente migliorare, quello attuale è un sistema per me ingiusto e pure un po’ fastidioso, che permette a pochi, da oltre 10 anni, di spendere denaro per cose che non sempre sono utili a tutti, senza dover, o voler, rendere conto con dovizia di particolari. 

Con quel minimo di esperienza maturata in questi anni, ho iniziato analoga ricerca di “trasparenza” con la Fondazione Geometri Italiani. Il più grande dei colossi “non visionabili” della mia categoria.

Rammento che si tratta di una fondazione creata da organi istituzionali, benché dirigenti di categoria professionale, che sono stati parificati agli enti obbligati alla pubblicazione dei bilanci ai fini delle norme sulla trasparenza. Le collegate Fondazioni, appartenenti ad una sfera a sé, hanno atteso per anni chiarimenti, proroghe e interpretazioni, rimandando il più possibile gli ormai imminenti termini di adeguamento alle norme. Ciò che segue non vuole essere un’accusa nei confronti di nessuna fondazione professionale. Sono certo e voglio sperare che abbiano rispettato le leggi. Mi preme solo mettere in evidenza quella che, personalmente, considero un’ingiustizia e un importante tema di confronto di aspetto etico-deontologico che sintetizzo di seguito.

Sono obbligato a pagare un’iscrizione al collegio per poter lavorare. Gli Uffici Direttivi, legittimamente eletti, impongono democraticamente la formazione di associazioni, società, progetti e accordi con molteplici realtà, i cui compiti vanno ben al di fuori di quanto sancito l’art. 7 del D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944, n. 382, utilizzando ovviamente i soldi degli iscritti, oppure mettendo a disposizione patrocinio, beni, gestioni, apparato, organizzazione. Si dice che alcuni siano servizi anche imposti da adempimenti normativi, oppure legittimi organi creati per un più adeguato trattamento fiscale. Per anni, in passato, hanno negano la visione dei bilanci delle istituzioni storiche, dicendo che non vi è obbligo normativo di doverlo fare, poi la norma è cambiata. Hanno creato Fondazioni, con probabili mansioni fiscali, e le tengono come secretate, sfruttando le caratteristiche di tutela e di riservatezza che il codice stesso gli permette, estendendo tali principi non solo al mondo esterno alla fondazione ma anche all’iscritto obbligato a sostenerla economicamente. Tutto ciò che fanno le due fondazioni che obbligatoriamente sovvenziono (io sono di Bologna), non è rigorosamente descritto, relazionato e rendicontato in maniera trasparente e pubblica. A fatica si impara qualcosa su richiesta. Tutto questo per me non è giusto al di là del fatto che sia, o non sia, illegale.

Affinché rimanga traccia di questi miei sacrifici, che faccio anche per tutti quelli che mi deridono per il tempo che perdo, riporto il seguente elenco di appunti delle attività svolte fino ad oggi, che terrò aggiornato con le prossime novità.

 

 

Cerco l’indirizzo PEC della fondazione, ma non lo trovo, né sul sito della stessa né sulle banche dati on-line. Evidentemente non è obbligata ad averlo. Scrivo una e-mail normale al loro indirizzo di posta elettronica il 03/06/2016. Mi ritorna la ricevuta di lettura il 06/06/2016 …….faccio domanda di visione del bilancio della Fondazione Geometri Italiani per verificare le importanti spese che vengono sostenute ed il relativo scopo….

Nessuno mi risponde e nessuno mi contatta ai numeri di telefono che avevo indicato.

L’11/11/2016 mando un’altra e-mail di sollecito. Anche a questa nessuno risponde e non ricevo nemmeno la ricevuta di lettura.

Certo che non arriverà nessuna risposta, mi attivo diversamente, quindi cerco l’Ente che detiene il Registro delle Persone Giuridiche. Dalle mie parti è la Regione E.R.. Nel Lazio invece, questo tipo di Fondazioni, hanno l’obbligo di deposito di bilanci presso la Prefettura di Roma, alla quale faccio domanda di accesso agli atti il 16/11/2016 con una PEC, previo contatti diretti con ufficio competente. Farò poi seguito con domanda in bollo per la richiesta di copia autentica.

La Prefettura è obbligata per legge ad informare la fondazione, alla quale invia una missiva il 18/11/2016. La invia anche a me per conoscenza.

Il 24/11/2016 ricevo finalmente e-mail di risposta dalla Fondazione con allegata lettera a firma del presidente Maurizio Savoncelli nella quale si fa riferimento alle mie due richieste “generiche”, inviate per e–mail, senza specificare nulla della missiva del 18/11 della Prefettura. Il Presidente mi invita ad un incontro con il Tesoriere e con il consulente fiscale. Avrei preferito mi avesse risposto prima della lettera della Prefettura.

A quell’appuntamento io non ci posso andare per precedenti impegni. Poi mi piace andare agli incontri importanti dopo essermi preparato, avendo potuto prima consultare il materiale. Non voglio andare a Roma a perdere tempo e denaro senza aver la possibilità di argomentare con l’interlocutore, senza avere elementi che possano dare valore aggiunto all’incontro. Se non so ancora cosa c’è nel bilancio della Fondazione come faccio a fare domande? Voglio ottimizzare al meglio il tempo – ormai incalcolabile e sempre a titolo gratuito – che dedico a cose di tutti, cercando si spendere il meno possibile. Un viaggio a Roma è meglio che due. Sperando che questa logica sia da esempio a tutti.

 

Quindi rispondo alla Fondazione il 30/11/2016 facendo presente che non mi è possibile, al momento, aderire alla loro gradita ipotesi di incontro. Puntualizzo alcuni aspetti e, soprattutto, chiedo due cose importanti. Una, un’espressa – ma probabilmente inutile – autorizzazione a divulgare i contenuti delle missive perché dovrei informare altri colleghi interessati all’argomento, l’altra, di rispondere almeno alla ricevuta di ricezione delle e-mail per avere la certezza che si sappia che non andrò all’appuntamento. Non ricevo ricevuta di ricezione, non ricevo cenno di risposta, soprattutto non ricevo l’autorizzazione alla divulgazione.

Rammento, ormai tanti anni fa, le molteplici riunioni svolte in collegio e i tanti soldi spesi, per portare avanti la “certificazione” della qualità dei servizi, poi abortita, se ricordo bene. Io sono e sarò sempre contrario, ma mi scappa da ridere ripensandoci. Basterebbe una ricevuta di ritorno!  

Lunedì 19/12/2016 attorno alle 9,30 telefono alla Fondazione Geometri Italiani per sapere se è arrivata la e-mail. Faccio almeno 5 telefonate, 20 minuti di attesa, imparo a memoria il testo dell’annuncio e la relativa musichetta, ma nessuno mi risponde al telefono.

Telefono lo stesso giorno alla Prefettura di Roma per sapere se è arrivata la risposta e/o l’eventuale dissenso alla visione dei bilanci, doveva arrivare entro 10 gg. Mi dicono che al momento non hanno risposto. Mi conviene aspettare ancora un po’ perché imparo che hanno anche inviato alcune richieste …non mi possono dire altro. Non so se è un vanto, oppure una gran tristezza, ma mi viene anche detto dal funzionario che, a memoria sua, sono l’unico geometra libero professionista italiano ad avere fatto domanda, presso la Prefettura di Roma, di visione dei bilanci della Fondazione Geometri Italiani.

Non so quanti geometri ci siano in Italia. Ho cercato di scoprirlo sul sito del CNG ma non sono riuscito a trovare il dato dichiarato, mi perdo tra le tante informazioni. Vi sono però in bilancio le entrate da parte dei Collegi Provinciali, dei quali molti morosi o ritardatari, magari anche a ragione. Dividendo questa cifra per 40 euro di contributo, mi risulta che siamo circa 108.500 iscritti.  Ho invece trovato un dato nel sito della Cassa sulla relazione della Corte dei Conti che dichiara 95.036 contribuenti. Suppongo che quel 10% di differenza siano i “solo iscritti”. Io sono stato l’unico a chiedere visione, 1 su 108.500, le stesse possibilità di vincita del super enalotto?! Avrò perso la mia possibilità di diventare ricco.

Rimandiamo il tutto a metà gennaio, in accordo con il funzionario della Prefettura, quando prenderò appuntamento di visione e, chissà(?), di copia bilanci.

Qualcuno vorrà venire con me? 

….continua….

Se sei un geometra l.p., avente diritto ad informazioni riguardante il tuo mondo e ti interessa per filo e per segno il contenuto delle missive, puoi contattami in privato per ulteriori approfondimenti.

Andrea Savini geometra ….anche referente di Geomobilitati.

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