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bilancio collegio geometri bologna e fondazione

in questi giorni la notizia del revisore dei conti di roma che non ha approvato il bilancio della raggi …penso…

ogni anno anche il collegio dei geometri di bologna approva il bilancio. rammento quando durante una riunione degli anni passati mi sono permesso di chiedere chiarimenti e di fare una osservazione al commercialista che viene invitato a presenziare. ho detto: ma che senso ha riconoscere e magnificare l’esattezza del bilancio del collegio se in esso non compare da nessuna parte che il collegio è indebitato?  perchè il collegio di bo “dirige”, insieme ad altri collegi, la fondazione geometri emilia romagna che, per comprare la soger (rete geodetica) si è indebitata, quindi il collegio è indebitato. di questo debito non trovo traccia. altri collegi che partecipano alla fondazione hanno già pagato il proprio debito, quello di bologna invece credo abbia ancora un anno. poi non riesco a capire come vi sia una ragione sociale e diverse posizioni rispetto al debito …ma non è il mio mestiere.

al commercialista presente in riunione di bilancio chiesi anche se il nostro era un bilancio consolidato. mi rispose di no. aggiungendo, se ricordo bene le parole, che il bilancio consolidato non si fa per i collegi.

ad oggi, di questa vicenda, e dopo anni dalle entrate dei regolamenti anac, io non trovo ancora nulla sui siti. in particolare su quello della fondazione nel quale ad oggi non vi è nemmeno la sezione trasparenza.

ma voi lo sapevate che i collegi si possono indebitare? e vi pare giusto? soprattutto …per cosa? fino a che punto si possono considerare servizi per l’iscritto. rammento sempre l’art. 7 del D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944, n. 382.

non oso pensare al consiglio nazionale ed alla cassa. saranno indebitati anche quelli ? tanto, se vige lo stesso riferimento normativo dei collegi locali, non comparirà di certo sul bilancio.

Geotop diventa Topcon positioning italy

Loro sono coloro che gestiscono la rete geodetica della fondazione geometri emilia romagna, la rete di proprietà nostra. con loro c’è un accordo di gestine che regola le entrate finanziare della rete. io questo accordo non ho mai avuto il piacere di vederlo, anche se l’ho chiesto all’attuale presidente della fondazione. come non sono riuscito a sapere chi ha la fortuna di poter utilizzare la rete gratuitamente.

Concetti di trasparenza e Fondazione Geometri Italiani

E’ da un po’ di anni che, “a tempo perso”, mi occupo di comprendere il limite del concetto di “trasparenza” delle istituzioni che amministrano, e vogliono rappresentare, la mia categoria di geometra libero professionista.

Iniziai, quasi per gioco dal mio Collegio di Bologna, dalla Fondazione Geometri Emilia Romagna e, anche se ci sarebbe molto da dire, al momento l’unica aspetto che vorrei mettere in risalto è che, inutilmente, ho sperato per anni che fossero gli stessi Uffici a fare informazione in tal senso. Poi scrissi più volte al Consiglio Nazionale Geometri chiedendo visione del bilancio, non mi rispose mai nessuno. Quindi mi capitò di incontrare il Consigliere della mia regione (G.V.) e lo stimolai perché agisse per farmi avere i bilanci. Gli scrissi e lo sollecitai, ma non mi rispose mai.

Per la trasparenza del CNG, gradualmente, sono intervenute le norme. Oggi, almeno i bilanci, si trovano on-line come da imposizioni di legge. Se avessi aspettato un gesto di “trasparenza” o di “etica-deontologica” nei confronti dell’iscritto e/o della categoria da parte delle nostre istituzioni, chissà come sarebbe andato a finire. Mi limito a dire che le fondazioni della nostra categoria esistono da più di 10 anni.

Dopo anni che me ne occupo a tempo perso e che rompo le scatole ad uffici che hanno finito per odiarmi, mi concedo almeno la soddisfazione di raccontare una piccolissima parte del lavoro svolto.

Speravo che la trasparenza, al di là del rispetto o meno delle norme, fosse un qualcosa di dovuto all’iscritto che è obbligato a pagare l’iscrizione annuale per lavorare. Speravo che mi venisse aperto un faldone davanti al naso e che, ad ogni mia richiesta, mi venisse spiegato ogni movimento, fornendomi i documenti e le “pezze” giustificative. Speravo di non dover studiare i conti di 100 fondazioni, associazioni e società collegate, per arrivare a dare una giustificazione ad una spesa. Speravo di non dovermi trovare davanti ad una rete di società, fondazioni e associazioni, così sofisticata da fare invidia alle scatole cinesi delle multi nazionali. Insomma …speravo di trovarmi di fronte ad un concetto diverso di “trasparenza”. Ringrazio comunque tutti quelli che mi hanno aiutato. Ringrazio un po’ meno chi mi ha detto “ti aiuto”, ma l’ha fatto solo a metà. Spero invece di vincere la guerra nei confronti di chi ha tentato di ostacolarmi.

Dobbiamo assolutamente migliorare, quello attuale è un sistema per me ingiusto e pure un po’ fastidioso, che permette a pochi, da oltre 10 anni, di spendere denaro per cose che non sempre sono utili a tutti, senza dover, o voler, rendere conto con dovizia di particolari. 

Con quel minimo di esperienza maturata in questi anni, ho iniziato analoga ricerca di “trasparenza” con la Fondazione Geometri Italiani. Il più grande dei colossi “non visionabili” della mia categoria.

Rammento che si tratta di una fondazione creata da organi istituzionali, benché dirigenti di categoria professionale, che sono stati parificati agli enti obbligati alla pubblicazione dei bilanci ai fini delle norme sulla trasparenza. Le collegate Fondazioni, appartenenti ad una sfera a sé, hanno atteso per anni chiarimenti, proroghe e interpretazioni, rimandando il più possibile gli ormai imminenti termini di adeguamento alle norme. Ciò che segue non vuole essere un’accusa nei confronti di nessuna fondazione professionale. Sono certo e voglio sperare che abbiano rispettato le leggi. Mi preme solo mettere in evidenza quella che, personalmente, considero un’ingiustizia e un importante tema di confronto di aspetto etico-deontologico che sintetizzo di seguito.

Sono obbligato a pagare un’iscrizione al collegio per poter lavorare. Gli Uffici Direttivi, legittimamente eletti, impongono democraticamente la formazione di associazioni, società, progetti e accordi con molteplici realtà, i cui compiti vanno ben al di fuori di quanto sancito l’art. 7 del D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944, n. 382, utilizzando ovviamente i soldi degli iscritti, oppure mettendo a disposizione patrocinio, beni, gestioni, apparato, organizzazione. Si dice che alcuni siano servizi anche imposti da adempimenti normativi, oppure legittimi organi creati per un più adeguato trattamento fiscale. Per anni, in passato, hanno negano la visione dei bilanci delle istituzioni storiche, dicendo che non vi è obbligo normativo di doverlo fare, poi la norma è cambiata. Hanno creato Fondazioni, con probabili mansioni fiscali, e le tengono come secretate, sfruttando le caratteristiche di tutela e di riservatezza che il codice stesso gli permette, estendendo tali principi non solo al mondo esterno alla fondazione ma anche all’iscritto obbligato a sostenerla economicamente. Tutto ciò che fanno le due fondazioni che obbligatoriamente sovvenziono (io sono di Bologna), non è rigorosamente descritto, relazionato e rendicontato in maniera trasparente e pubblica. A fatica si impara qualcosa su richiesta. Tutto questo per me non è giusto al di là del fatto che sia, o non sia, illegale.

Affinché rimanga traccia di questi miei sacrifici, che faccio anche per tutti quelli che mi deridono per il tempo che perdo, riporto il seguente elenco di appunti delle attività svolte fino ad oggi, che terrò aggiornato con le prossime novità.

 

 

Cerco l’indirizzo PEC della fondazione, ma non lo trovo, né sul sito della stessa né sulle banche dati on-line. Evidentemente non è obbligata ad averlo. Scrivo una e-mail normale al loro indirizzo di posta elettronica il 03/06/2016. Mi ritorna la ricevuta di lettura il 06/06/2016 …….faccio domanda di visione del bilancio della Fondazione Geometri Italiani per verificare le importanti spese che vengono sostenute ed il relativo scopo….

Nessuno mi risponde e nessuno mi contatta ai numeri di telefono che avevo indicato.

L’11/11/2016 mando un’altra e-mail di sollecito. Anche a questa nessuno risponde e non ricevo nemmeno la ricevuta di lettura.

Certo che non arriverà nessuna risposta, mi attivo diversamente, quindi cerco l’Ente che detiene il Registro delle Persone Giuridiche. Dalle mie parti è la Regione E.R.. Nel Lazio invece, questo tipo di Fondazioni, hanno l’obbligo di deposito di bilanci presso la Prefettura di Roma, alla quale faccio domanda di accesso agli atti il 16/11/2016 con una PEC, previo contatti diretti con ufficio competente. Farò poi seguito con domanda in bollo per la richiesta di copia autentica.

La Prefettura è obbligata per legge ad informare la fondazione, alla quale invia una missiva il 18/11/2016. La invia anche a me per conoscenza.

Il 24/11/2016 ricevo finalmente e-mail di risposta dalla Fondazione con allegata lettera a firma del presidente Maurizio Savoncelli nella quale si fa riferimento alle mie due richieste “generiche”, inviate per e–mail, senza specificare nulla della missiva del 18/11 della Prefettura. Il Presidente mi invita ad un incontro con il Tesoriere e con il consulente fiscale. Avrei preferito mi avesse risposto prima della lettera della Prefettura.

A quell’appuntamento io non ci posso andare per precedenti impegni. Poi mi piace andare agli incontri importanti dopo essermi preparato, avendo potuto prima consultare il materiale. Non voglio andare a Roma a perdere tempo e denaro senza aver la possibilità di argomentare con l’interlocutore, senza avere elementi che possano dare valore aggiunto all’incontro. Se non so ancora cosa c’è nel bilancio della Fondazione come faccio a fare domande? Voglio ottimizzare al meglio il tempo – ormai incalcolabile e sempre a titolo gratuito – che dedico a cose di tutti, cercando si spendere il meno possibile. Un viaggio a Roma è meglio che due. Sperando che questa logica sia da esempio a tutti.

 

Quindi rispondo alla Fondazione il 30/11/2016 facendo presente che non mi è possibile, al momento, aderire alla loro gradita ipotesi di incontro. Puntualizzo alcuni aspetti e, soprattutto, chiedo due cose importanti. Una, un’espressa – ma probabilmente inutile – autorizzazione a divulgare i contenuti delle missive perché dovrei informare altri colleghi interessati all’argomento, l’altra, di rispondere almeno alla ricevuta di ricezione delle e-mail per avere la certezza che si sappia che non andrò all’appuntamento. Non ricevo ricevuta di ricezione, non ricevo cenno di risposta, soprattutto non ricevo l’autorizzazione alla divulgazione.

Rammento, ormai tanti anni fa, le molteplici riunioni svolte in collegio e i tanti soldi spesi, per portare avanti la “certificazione” della qualità dei servizi, poi abortita, se ricordo bene. Io sono e sarò sempre contrario, ma mi scappa da ridere ripensandoci. Basterebbe una ricevuta di ritorno!  

Lunedì 19/12/2016 attorno alle 9,30 telefono alla Fondazione Geometri Italiani per sapere se è arrivata la e-mail. Faccio almeno 5 telefonate, 20 minuti di attesa, imparo a memoria il testo dell’annuncio e la relativa musichetta, ma nessuno mi risponde al telefono.

Telefono lo stesso giorno alla Prefettura di Roma per sapere se è arrivata la risposta e/o l’eventuale dissenso alla visione dei bilanci, doveva arrivare entro 10 gg. Mi dicono che al momento non hanno risposto. Mi conviene aspettare ancora un po’ perché imparo che hanno anche inviato alcune richieste …non mi possono dire altro. Non so se è un vanto, oppure una gran tristezza, ma mi viene anche detto dal funzionario che, a memoria sua, sono l’unico geometra libero professionista italiano ad avere fatto domanda, presso la Prefettura di Roma, di visione dei bilanci della Fondazione Geometri Italiani.

Non so quanti geometri ci siano in Italia. Ho cercato di scoprirlo sul sito del CNG ma non sono riuscito a trovare il dato dichiarato, mi perdo tra le tante informazioni. Vi sono però in bilancio le entrate da parte dei Collegi Provinciali, dei quali molti morosi o ritardatari, magari anche a ragione. Dividendo questa cifra per 40 euro di contributo, mi risulta che siamo circa 108.500 iscritti.  Ho invece trovato un dato nel sito della Cassa sulla relazione della Corte dei Conti che dichiara 95.036 contribuenti. Suppongo che quel 10% di differenza siano i “solo iscritti”. Io sono stato l’unico a chiedere visione, 1 su 108.500, le stesse possibilità di vincita del super enalotto?! Avrò perso la mia possibilità di diventare ricco.

Rimandiamo il tutto a metà gennaio, in accordo con il funzionario della Prefettura, quando prenderò appuntamento di visione e, chissà(?), di copia bilanci.

Qualcuno vorrà venire con me? 

….continua….

Se sei un geometra l.p., avente diritto ad informazioni riguardante il tuo mondo e ti interessa per filo e per segno il contenuto delle missive, puoi contattami in privato per ulteriori approfondimenti.

Andrea Savini geometra ….anche referente di Geomobilitati.

Nuovo vademecum docfa oppure divulgazione-concertazione del SIT (catastale)?

Oggi 29 novembre ennesimo corso per attingere a qualche punticino ai fini “crediti formativi”. Solito centro congressi vicino al centergros – bentivoglio. Il titolo era nuovo vademecum docfa. Per la prima mezz’ora, in realtà, il dirigente del catasto ci ha parlato del SIT. Ma cos’è ‘sto sit? …poi ha annunciato una ennesima serie di piccole introduzioni al futuro nuovo docfa. Per esempio sparirà la possibilità di poter inserire la planimetria in formato raster. Verrà accettato solo il formato .dxf. Si …lo so che tutti quanti oggigiorno debbono avere il pc ….si lo so che oggigiorno tutti hanno autocad, seppur tarocco, o un simil programmino cad che esporta in tale formato (a proposito …altro fallimento della fondazione geometri emilia romagna che, in un concetto iniziale, era stata proprio concepita per gestire, tra le varie cose, eventuali gruppi di acquisto softweristici dando così la possibilità di rendere accessibili a tutti i programmi esosi). Ma cosa avranno mai questi .dxf di così affascinante? Questa cosa di accettare solo file .dxf era già stata proposta anni fa, tra i primi docfa. Poi saltò, non so se per merito nostro.

A volte mi rendo conto che possa sembrare malato perché sto sempre a pensare a congetture, però….  qualche anno fa, molti collegi italiani (non tutti), a cura e spese degli iscritti, si sono preoccupati di rasterizzare tutte le vecchie tavole in scala 1:2000, quelle prima del cessato (spero di non sbagliare). Dicevano che stavano per buttarle …poi non era vero. Roba da 20 mila euro solo per la provincia di bologna…o forse molto di più, non ricordo. I file originali delle mappe sono stati dati al catasto che, per quello che so, ne detiene giustamente i diritti. E’ stato distribuito il cofanetto con dei cd ad alcuni iscritti al collegio di bologna, come premio per la presenza ad un corso, di anni fa, sempre in ambito catastale. Non ho mai capito se in quell’occasione pagammo il corso (salato) oppure ci ripagammo il lavoro di rasterizzazione già pagato dal nostro collegio.

Non è che il catasto, o ente collegato, voglia diventare il futuro polo distributivo di informazioni geometriche-digitali a pagamento?

Tornando al vademecum, ho comunque gradito l’impegno dei dipendenti catastali e, in particolare, quello dei colleghi geometri liberi professionisti che, augurandomi possano almeno prendere un rimborso spese, si sono adoperati per collaborare alla riuscita del testo e dei contenuti. Ringrazio in particolare C.P. tra i miei primi capi, esperto topografo.

Ma …non potevamo fare un corso vademecum punto e basta? ….dobbiamo sempre dover inserire una contropartita. Io collaboro a fare questo, ma tu mi dai divulgazione al sit?! …ma tu mi inizi a fare apprezzare i .dxf? sono corsi, oppure “concertazioni”? Siamo lì per noi, o per promuovere con la nostra presenza ricattata dai crediti formativi, la divulgazione di un progetto che nemmeno sappiamo cosa sia?!

le quote associative sono illegali?

l’art. 7 del D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944, n. 382. “Il Consiglio provvede all’amministrazione dei beni spettanti all’ordine o collegio e propone all’approvazione dell’assemblea il conto consuntivo ed il bilancio preventivo. Il Consiglio può, entro i limiti strettamente necessari a coprire le spese dell’ordine o collegio, stabilire una tassa annuale, una tassa per l’iscrizione nel registro dei praticanti e per l’iscrizione nell’albo, nonché una tassa per il rilascio di certificati e dei pareri per la liquidazione degli onorari. Ferma rimanendo l’efficacia delle norme che impongono contributi a favore di enti previdenziali di categoria, nessun pagamento, oltre quelli previsti da questo decreto, può essere imposto o riscosso per l’esercizio della professione a carico degli iscritti nell’albo.” Tale norma è ancora vigente. aspettando la riforma imposta, e non condivisa con l’iscritto, si deve quindi prevedere che sia da rispettare. 

Gira in facebook un simpatico resoconto di alcune quote associative di collegi italiani. complimenti al geom Simone Gabbianelli per aver avuto la pazienza di farlo. spero che altri ti aiutino a completarla. si va dalle 380 di ravenna alle 130 di cosenza. Ma saranno legali? la maggior parte della quota associativa viene spesa per i dipendenti e per la sede, sempre più ampia per accogliere il malefico sistema d’istruzione. si dice siano servizi. a prescindere che i servizi non sono previsti nella norma, quindi sono illegali, non sono nemmeno proporzionati al reddito dell’iscritto, come invece i principi normativi italiani imporrebbero. poi ci sono problemi con gli incassi, non tanto a bologna, ma altrove pare sia un problema serio. i consigli di disciplina?

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10211601143090916&set=gm.1020685554707480&type=3&pnref=story

 

E poi ti arriva una e-mail da Geosport. Associazione patrocinata dal Consiglio Nazionale Geometri, alla quale io non sono iscritto direttamente, che evidentemente è in possesso di una mailing list nella quale c’è anche la mia e-mail. La mia e-mail professionale non mi venne fornita dal Consiglio Nazionale Geometri, ma dal mio Collegio di Bologna. Va bè …soprassediamo perché non so chi la pagò direttamente.

Nella e-mail, inviata da Geosport, ti informano che ti viene regalato un corso online di contabilizzazione, termoregolazione e ripartizione delle spese, realizzato in Learning da Beta Formazione s.r.l, Via Piratello 66/68. 48022 Lugo (RA). Argomento di grande attualità perché segue norme d’obbligo imposte in alcune regioni, tra queste L’Emilia Romagna, che compare anche nel sito di Beta Formazione nella sezione accreditamenti.

Che cosa c’entra Geosport con la contabilizzazione? Esistono almeno 100 categorie, associazioni e fondazioni dei geometri o ad esse riconducibili, che sarebbero più indicate a trattare l’argomento. Geosport, per fare capire, è quella associazione che organizza le partite a calcetto. Per carità, senza essere riduttivo, ma di questo si stratta. Per me l’esistenza di Geosport, se non costa molto, e non è facile saperlo, ha anche un senso. Ne sto leggendo ora i concetti statutari, li apprezzo e hanno comunque molto più senso di questo:

https://www.facebook.com/groma.it/videos/880945025345117/

https://www.saviniandrea.it/forum/2016/09/groma-speriamo-abbia-anche-altri-scopi/

E’ da un po’ che sto cercando di elencare, in un articolino su questo sito, tutte le categorie, associazioni, fondazioni ecc riconducibili ai geometri. E’ pazzesco come in quasi tutti gli statuti, o nelle info, compaiono frasi come queste che ricopio da quello di Geosport:

L’associazione si prefigge i seguenti scopi:

  1. g) migliorare il livello culturale e professionale degli associati, tramite corsi d’istruzione e formazione, di ricerche od altro e promuovere scambi culturali, iniziative editoriali;

Le principali attività che l’Associazione intende svolgere sono le seguenti:

attività di formazione: corsi di preparazione e corsi di perfezionamento, costituzione di comitati di studio e ricerca; attività editoriale: pubblicazione di una rivista bollettino, pubblicazione degli atti di convegni, di seminari, degli studi e delle ricerche.

 

In merito al corso di contabilizzazione? Mi viene da pensare che infondo non c’è molto “afflusso” di interesse all’argomento, quindi va un po’ “pompato” ….ma, io sono un po’ perverso.

Groma – speriamo abbia anche altri scopi

Ogni tipo di rappresentazione ha un costo.

Mi fa piacere fare “gruppo” all’insegna dell’unità professionale ma, vi prego, non buttiamoli via …non così!!!

Comitato consultivo delle Professioni

E’ stato istituito per legge un altro comitato che ci rappresenta. Pare sia per il nostro interesse. Non sempre però riesco ad informarmi su ciò che quelli già esistenti hanno fatto per me in questi anni. Sarò disinformato! …però il POS è obbligatorio. Al tavolo si siederanno per noi il CUP e Confprofessioni. Il CUP ER so cos’è. Personalmeente non ho mai scelto di farne parte. Pare abbia “mandato” diretto dal consiglio del mio Collegio. Non ho mai avuto, nelle-dalle sedi istituzionali, rapporti in merito alle trattative svolte con gli enti nei miei interessi. Non conosco i risultati ottenuti né le iniziative proposte. Il CUP ER si era seduto al tavolo della “linea vita”, ma le strampalerie sulle prime proposte di legge sono state opposte da un pugno di architetti capitanate da un bravuomo, tal Arch. Pantaleoni. Noi geometri di Bologna non abbiamo mai saputo niente e nessuno ha chiesto il nostro parere. Magari qualcuno ne ha parlato a qualche commissione?! …non so. Confprofessioni imparo ora cosa sia, perchè sono andato a cercarla in rete. Nemmeno a Confprofessioni sono iscritto personaelmente.

Ho cercato informazioni sul sito di Confprofessioni e le ho anche scritto, per comprendere se qualche organo di mia rappresentanza (Consiglio, Collegio o Fondazione) aderisse a questo sindacato. Sul sito non ho trovato riferimenti specifici. Ho trovato però la seguente frase che metto in risalto: “Oggi Confprofessioni raggruppa un sistema produttivo composto da oltre 1 milione e mezzo di liberi professionisti per un comparto di 4 milioni di operatori che formano il 12,5 % del Pil nazionale.”

Alla e-mail mi hanno risposto, e li ringrazio, dicendomi solo che: “…..per far parte della Confederazione è sufficiente essere iscritto ad una delle nostre Associazioni aderenti. Per quanto riguarda la Sua categoria, la invito a visitare il nostro sito al seguente link: http://www.confprofessioni.eu/sistema/associazioni/antec Per le modalità di iscrizione, La preghiamo di contattare direttamente l’Associazione. ” Non hanno dichiarato nulla in merito ai contatti con i miei organi rappresentanti.

Quindi ho scritto ad Antec, ponendo lo stesso quesito. Alla e-mail non hanno mai risposto. Ho quindi cercato un telefono sul sito di Antec, dove compare solo un numero di cellulare e i riferimenti richiamano lo stesso indirizzo della sede nord ovest di Confprofessionisti. Mi ha risposto il segretario, che è stato molto cortese. Mi ha detto che ad Antec ci si iscrive solo su base volontaria personale e che non vi sono rapporti di scambio economici con nessun ente di mia rappresentanza. Vi sono solo scambi di informazioni in materia di interesse comune e solo con alcuni organi. Non vi sono più riferimenti a Bologna e i rapporti prima erano tenuti soprattutto con i periti. Ha detto che Antec conta al momento circa 500/600 iscritti su base nazionale.

Faccio un calcolo= 1.500.000 liberi professionisto in Confprofessioni, di cui rappresentati da Antec (comparto edilizia territorio) 600 stando larghi, ne deduco che gli altri 1.499.400 facciano parte degli altri comparti. Secondo me c’è qualcosa che non torna.

Quindi ….qual è la forza rappresentativa di questi enti? non lo so. Io non sono iscritto. Sul sito di Confprofessioni, tra i partners, Unicredit, Italpres, Artel.

Tra gli interlocutori, quella che mi incuriosisce di più è Adapt, associazione fondata da Marco Biagi.

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e questi sono i membri nominati

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Aspetta un po’…..non è che servisse gente per ingrassare Horizon 2020?! ….mentre il POS continua ad essere obbligatorio.