questa la presentazione di noi geometri sul sito geometri in expo
…a proposito !! il fondo Futura?!
io ho sempre pagato. non sono per nulla d’accordo con i minimi contributivi soggettivi ecc.., non sono d’accordo con la maggior parte delle politiche di categoria, non sono d’accordo sulle infinite costruzioni di scatole cinesi non meglio controllate e non meglio soggette a rendimento, non sono d’accordo sugli investimenti strettamente legati ad apparati pubblici, ma ho sempre pagato.
benché la cosa mi faccia molta paura, i mancati pagamenti presenti sono però un dato interessante. potrebbe essere segnale di disperazione e di povertà, oppure potrebbe essere segnale di disaccordo, un po’ come dire : non te li do, perché li butti via ….o li rubi.
in parlamento si parla del Fondo Atlante.
Per anni mi telefonavano a casa le assicurazioni cercando di farmi capire quanto io fossi matto a non avere una assicurazione sanitaria. Ho risposto per anni che non volevo, che non potevo permettermela e che, per fortuna, ero giovane …poi facevo i dovuti volgari scongiuri. In realtà sono sempre sicuro che le assicurazioni siano un gran “pacco” e che, gira che ti rigira, ci guadagnano solo loro e non pagano mai quando serve. Comprendo però che siano la manna dal cielo quando, sperando non capiti, si è nella condizione di poterne usufruire a pieno.
Ricevo qualche giorno fa una PEC (addirittura!!) di tal Ivano Gallo che mi allega una lettera dal nostro presidentissimo Fausto Amadasi che a sua volta mi informa che anche quest’anno sono titolare di una polizza sanitaria. Pare sia il secondo anno o forse più, ma dato il disinteresse generale dell’iscritto medio, immagino non lo sapessero in molti. Io non lo sapevo.
“…che anche questo dovrebbe fare riflettere …se non sai non chiedi, non ne usufruisci, quindi le assicurazioni guadagnano di più”. “Alla luce di questo ragionamento potrebbe anche essere corretta la pec! …ma?! …non saprei”.
Non sono solo obbligato ad avere un’assicurazione professionale, mi hanno anche “obbligato” ad avere quella sanitaria, non posso scegliere!!! ….perchè, sia ben chiaro, più o meno direttamente la sto pagando anch’io, con i miei soldi che verso alla cipag.
L’assicurazione è Unisalute, del noto e grande gruppo Unipol, presente fortemente non solo nella mia terra anche grazie al sostentamento di acquisto quote che ha eseguito la Coop (alimentari) negli anni.
Ero già a conoscenza di assicurazioni del genere. Mio padre lavorava in banca e ne aveva una simile, forse con lo stesso gruppo, magari obbligata da accordi sindacali e benefit tipici del dipendente, ma decisamente più “conveniente” per il fruitore. Infatti, a mio padre, rimborsavano qualsiasi tipo di tiket e qualsiasi tipo di visita. La nostra convenzione base invece questo non lo prevede. Avevo da poco eseguito degli esami del sangue, quindi ho aperto una richiesta di rimborso delle 36 euro circa di tiket e non mi è stata riconosciuta-accettata. Allora ho fatto 2 domande al numero verde e, oltre agli esami del sangue, non passano nemmeno gli occhiali, né la visita oculistica. In fondo la polizza è ben chiara, benché parli all’inizio generalmente di rimborso tiket, si rivolge di fatto esclusivamente ai grandi interventi chirurgici e ai gravi eventi morbosi.
Ma facciamo 2 considerazioni statistiche semplici …e anche un po’ “di morale”. I gravi eventi morbosi e i grandi interventi chirurgici, sono disgrazie che capitano in proporzione più ai giovani o ai vecchi? L’assicurazione viene pagata dalla Cipag e ne possono usufruire iscritti e pensionati attivi, quindi coloro che stanno pagando, anche se i secondi, già in pensione calcolata con la media dei migliori 5 anni, sono ancora lì a sottrarre quel poco di lavoro che c’è ai giovani.
Visto che abbiamo problemi di “calo di ricchezza”, perché ci inventiamo dei benefit per chi ha versato meno, in proporzione, come i pensionati? …perchè invece che toccare quelli che vengono definiti “diritti acquisiti” siamo solo capaci di aumentare l’obbligato contributo minimo soggettivo?
…i giovani ….cornuti e mazziati.
Almeno diversifichiamo il pagamento della polizza sanitaria per fasce di reddito ed in proporzione all’età.
Poi ..mi piacerebbe vedere l’accordo stipulato con Unisalute. Chissà se prevede anche l’acquisto di titoli o l’ipoteca di beni. Mi informerò.
Abbiamo tutti la stessa assicurazione base o i dirigenti e gli “amministratori” ne hanno una migliore?
Occorre anche tenere conto che i pagamenti per gli “interventi” e gli “eventi” hanno inoltre un tetto di rimborso ..oltre a circa 5.000,00 € non ti danno …mi sembra di aver capito così.
Quindi ho tentato di capire qualcosa di più e mi sono detto: perchè non chiedere ai delegati cassa? …visto che ci sono e che, almeno loro, qualcosa percepiscono. Ho scritto al delegato capo locale un botta e risposta di e mail, il quale già nella seconda risposta mi ha evidenziato un po’ di insofferenza con frasi ripetute tipo “come ti ho già detto” …e pensare che sono solo all’inizio delle 1000 informazioni che vorrei chiedegli. Comunque, sulla simpatia tralasciamo, sulla precisione invece posso contare, o quasi. Mi ha risposto con una serie di dettagli.
“L’ass. sanitaria è stata inaugurata nel 2007 e veicolata inizialmente attraverso l’Ente di mutua assistenza per i professionisti italiani EMAPI,costituito da Cassa Geometri, Cassa Notariato, ENPAB, ENPACL, ENPAP, ENPAPI, EPAP ed EPPI; allora il bando fu vinto da Ass. Generali; due anni fa CIPAG ha contrattato direttamente con Unisalute a migliori condizioni e con le stesse garanzie.”
“Per erogare l’assistenza sanitaria integrativa suddetta unitamente alla LTC, copertura contro la perdita della auto-sufficienza, CIPAG ha speso nel 2015 circa 6,3 milioni di euro (cap. 1 05 05 0); negli anni precedenti l’importo era maggiore”
…. mi viene fatto capire che ora è meglio perchè si spende meno. Sarà senz’altro così, ma non posso confermare perchè guardando le righe competenti nei bilanci ’14 ’15 non si riesce a capire essendo composte da 2 voci unite . Approfondirò.
sopra il bilancio 2014 sotto quello del 2015
In realtà io volevo anche capire quanto costava cadauno al contribuente, ma si vede che non mi sono spiegato perchè mi è stato risposto :
il costo per l’iscritto beneficiario delle importanti coperture della garanzia A è zero
Così mi manca la fine del calcolo. 6.332.000 diviso ? (il numero di iscritti + pensionati attivi). purtroppo ad una prima occhiata tra il bilancio cassa e corte dei conti non sono riuscito a trovare la voce “pensionati attivi” …guarderò meglio.
un tempo il collegio dei geometri di bologna aveva uno strumento elettro ottico con distanziometro e accessori (stazione totale). ne sono certo, lo vidi. oggi non c’è più. un altro servizio mancato. un tempo ho parlato con un noto topografo collega che mi ha detto che era una cavolata avere uno strumento in condivisione per una serie di motivi ….anche un po’ logici, ammetto. comunque c’era, ed era un servizio. sono passati anni, oggi non sarebbe di certo all’avanguardia.
Parlando con G.P. del CDA della fondazione dei geometri emilia romagna mi è stato fatto notare che in realtà, attraverso la fondazione, sono in uso gratuito 2 GPS, la cui proprietà non ricordo bene di chi sia. Non so se sono 2 per tutti i collegi, oppure se sono 2 solo per bologna. Comunque ….l’uso di questi GPS è assoggettato alla dichiarazione di NON UTILIZZO per FINI LAVORATIVI. Cosa me ne faccio?!
Di fatto vengono utilizzati solo per insegnamento nei corsi ai praticanti.
Il 29 aprile 2016 presso la sede del collegio dei geometri di bologna si è tenuta l’assemblea ordinaria con l’approvazione del bilancio e le discussioni di politica di categoria annesse. Infatti, i lunghi resoconti che anticipano la votazione, altro non sono che l’enunciazione e la divulgazione della politica di categoria decisa ai piani alti che, con l’approvazione del bilancio, viene automaticamente approvata e legittimata anche dall’iscritto. La tua assenza permette che importanti decisioni, che riguardano il lavoro di tutti i geometri, vengano prese da pochi.
Anche quest’anno il bilancio è stato approvato. Unico contrario io. Nessuno astenuto. Tra quelli che hanno votato a favore, c’era anche un’esponente votatissima della lista antagonista durante le passate votazioni che, a quanto pare, non era poi così antagonista alla solita giunta.
Ha votato a favore anche un esponente del consiglio di disciplina (mi chiedo se non sarebbe più consona l’astensione visto il ruolo che riveste?!) il quale, dapprima ha osservato un “qualcosa” di giusto nei confronti delle iscrizioni delle società tra professionisti, che non è stata minimamente presa in considerazione dall’assemblea e dal consiglio, quindi, successivamente, ha votato a favore (certe cose mi stupiscono ancora e mi lasciano incredulo!!).
Iscrizioni all’albo dei geometri di bologna delle società tra professionisti, era poi di questo di cui volevo parlare. Vi è stato un dibattito stringato, poco esaustivo, di un qualcosa che ancora bene non si sa, che non si comprende come potrebbe inserirsi nella deontologia, nell’interesse di categoria, nelle votazioni, nei contributi cassa o nelle decisioni delle 100 affiliate cassa e consiglio. Però andava votato a tutti i costi, non si poteva proprio rimandare. Qualcuno sa qualcosa? Io sinceramente poco e niente.
Verrà creato un albo “B”, o qualcosa del genere, all’interno vi saranno le STP (società tra professionisti), che possono essere costituite da 1 libero professionista geometra (nel nostro caso), poi da altri, siano essi professionisti di altre categorie, oppure persone fisiche …e credo anche giuridiche. Insomma, un’altra tegola sui L.P. puri. Almeno così mi sembra possa diventare.
054cfa5f-e958-4d69-85db-75f3b85bdc01_Convocazione_Assemblea_Ordinaria
verbBALE ASSEMBLEA ORDINARIA 29_04_2015
La presentazione delle pratiche edili attraverso “La scrivania del professionista” del comune di Bologna è un fardello pesantissimo che ci siamo presi obbligatoriamente sulle spalle. Di fatto sostituisce il lavoro delle signorine comunali dello sportello edilizia che accettavano le pratiche, o simile. Si parla tanto di moduli unificati, poi dobbiamo riscrivere nuovamente gli infiniti dati nella modulistica on – line della scrivania del professionista. Ma la cosa peggiore è quella di non poter leggere le pagine successive senza aver compilato prima la precedente. E così …sto aspettando dalla mia cliente il codice SUAP in attesa di cambiare pagina. La stessa cliente mi chiede: ma una volta che le ho dato il codice SUAP posso incominciare i lavori? Io, a ragione di logica dovrei rispondere: no! …perché non so bene cosa mi verrà richiesto nella pagina successiva …e poi in quella dopo ancora. Dobbiamo aspettare il prossimo dato mancante.
Quando ci fu illustrato questo ennesimo importantissimo progetto per l’edilizia, il tecnico relatore Sart…. ci fece vedere la possibilità di firmare un unico documento assemblato che poteva contenere tutti i documenti richiesti. Così facendo si poteva firmare con firma digitale un solo file. Ovviamente questa procedura semplificativa non si può più fare. Ora devi presentare tanti documenti ognuno firmato per suo conto ed unirlo alle specifiche cartelline predisposte suddivise tra obbligatorie e non.
Non puoi nemmeno più presentare, come si è fatto per 50 anni, un’unica tavola progettuale costituita dagli elaborati esistente, progetto e interventi con un’unica testata. Ora ci vogliono 3 tavole separate con relative testate.
Poi arrivo a dover dichiarare la destinazione d’uso di progetto. Se non la compilo il sistema non può proprio andare avanti …è una cosa gravissima. Mi compare questa dicitura:
Peccato che io stia demolendo una struttura, senza nessuna ricostruzione successiva. Quale sarà la destinazione d’uso progettuale? Quindi, ispirandomi al prato che tornerà a nascere sul terreno precedentemente adibito a platea del plesso edilizio, rimango indeciso se spuntare:
– Accoglienza in strutture all’aperto attrezzate (campeggi, area sosta camper).
– Servizi per la coltivazione di orti urbani ad uso domestico aggregati in colonie organizzate.
– Presidio e coltivazione dei fondi, orticoltura, floricoltura e silvicoltura.
Chiudo gli occhi e ne scelgo uno a caso, sperando di non incorrere in un penale anche a seguito della frase appena asseverata nella modulistica della SCIA che riporto di seguito.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto tecnico progettista, in qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi degli artt.359 e 481 del Codice Penale, esperiti i necessari accertamenti di carattere urbanistico, edilizio, statico, igienico ed a seguito del sopralluogo nell’immobile esistente, consapevole di essere passibile di sanzione penale nel caso di falsa asseverazione circa l’esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui al comma 1 dell’art. 19 della L. 241/90
ASSEVERA
la conformità delle opere sopra indicate, compiutamente descritte negli elaborati progettuali, agli strumenti urbanistici approvati e non in contrasto con quelli adottati, la conformità al Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) comunale, al Codice Civile e assevera che le stesse rispettano la disciplina dell’attività edilizia di cui all’art. 9, comma 3, della L.R. n. 15 del 2013, come sopra richiamato,
….quindi procedo, e poco dopo mi si chiede di utilizzare lo strumento “mappe interattive” per dichiarare l’importantissima presenza o meno di vincoli sul territorio. Peccato che da un bel po’ di tempo le mappe interattive non funzionino, infatti mi compare questa videata:
che cavolo faccio ora? …ma soprattutto con chi ne parlo? Con chi condivido sto casino allucinante che va per forza asseverato ai sensi del codice penale??
…infatti l’ufficio tecnico del comune di bologna non riceve più e l’unico numero di telefono di riferimento alle segreteria non si trova sul sito se non dopo 2 gg di ricerche. Poi se anche chiami non sempre ti indirizzano al tecnico per la risposta. In mezzo a questi pandemoni hanno pensato bene di scappare, terminando il servizio informativo. Ovviamente il collegio dei geometri di bologna non batte ciglio. Saranno mica lotte di denaro tra comune e regione??? …non mi meraviglierei.
Mi invento questa risposta:
Quindi arrivo in “zona tecnica” e mi si chiede di compilare una infinità di dati di su, sa, snr, sup lotto ecc…….dell’esistente, del progetto, degli interventi. Nella fattispecie demolendo mi viene da dire : …”ma sa tin frega??” Compilo a fatica i dati dell’esistente, non schiaccio il tasto inserisci, vado in zona progetto e quando torno sulla zona esistente ….puff….tutto svanito. Cavolo!!!! …mettici un cacchio di salva automatico in ‘ste pagine del piffero!!!!
Scrivania del professionista …il portale in perenne cambiamento.
E pensare che un tempo potevi compilare un modulo e inviarlo per raccomandata …bei tempi di civiltà!!!
aggiornamento del 28 aprile 2016
sto presentando una variante ad una Scia di manutenzione straordinaria presentata con la scrivania del professionista. Mi vengono richieste le superfici utili ed accessorie che non capisco bene perchè mi vengano richieste. Infatti l’unità abitativa è rimasta identica, è conforme al precedente, non c’è né aumento né trasformazione di superficie. va bè!!!! e sia …fammi pure perdere tempo!!!
Mi viene in mente che ho già compilato obbligatoriamente questi inutili dati nelle pagine della “dematerializzazione” della scrivania del professionista, altrimenti non avanzavo nella compilazione e quindi nella presentazione della pratica. Vado quindi a ricercare tali dichiarazioni per copiarle e non perdere tempo, almeno per essere sicuro di dichiararle uguali, al netto delle approssimazioni. (notare il termine “al netto”).
Aiutatemi voi! …io forse non sono così sveglio e nemmeno capace, ma non le trovo. Infatti, fino a che la pratica è in bozza riesci a rielaborare tutte le pagine di dichiarazione, ma una volta presentata/accolta, se vai a rivederla, compare solo un estratto parziale riassuntivo delle dichiarazioni fatte, nella quali non compaiono per esempio quelle relative alle superfici.
A me non piace! Vorrei avere una copia di ciò che dichiaro a prescindere dal fatto che spero faccia fede la modulistica allegata! …altrimenti cosa la faremmo a fare?!
Da qualche giorno, questo è quello che compare in alcune schede dei geometri iscritti al collegio dei Geometri di Bologna.
Sarà anche un obbligo normativo avere l’assicurazione, benchè non paghi nel 90% delle possibili casistiche di “sbaglio” della professione del geometra, ma questa marchiatura a fuoco mi sembra decisamente punitiva. Ho dato un’occhiata ad altri collegi e non ho trovato nulla di simile.
Ovvio, che così facendo ci si leva dai piedi un po’ di concorrenza! …che continua però a pagare l’eccessiva quota aassociativa. A me non piace! …”mi sa di brutto”! …un po’ come si fa negli allevamenti intensivi.
Esiste solo un modo per invertire la deriva verso la quale stiamo andando, per ritornare poveri geometri, per mantenere quel velo di ignoranza che ci rende comprensibili al committente, per impedire che chi è ricco e studia vada avanti, per evitare di farci cacciare fuori dai nostri colleghi da un mercato saturo a colpi di crediti formativi e specializzazioni comprate, per farci ribellare alla costrizione dell’asseverazione falsa, utile solo a gratificare gli incassi che gli enti ottengono fingendo di aumentare gli standard dell’abitato. Esiste solo un modo: votare contro!!! …vai alle prossime votazioni di bilancio del tuo Collegio e vota contro. Diminuisci di almeno un terzo la quota obbligatoria associativa e vedrai come tutto cambierà!
In sede di bilancio, qualche anno fa, ho preso la parola e, ritenendo ingiusto il pagamento di € 5,50 per iscritto relative alla sovvenzione della Fondazione dei Geometri Emilia Romagna, ho chiesto al presidente del collegio: se io non pago questi 5,50 €, visto che non mi viene consegnato il bilancio della fondazione contestualmente al bilancio del collegio, mi sospendi dall’albo?
Il presidente del Collegio di Bologna, persona preparate, colta (rispetto alla media di noi poveri geometri) e senz’altro garbata, quantomeno nell’esposizione pubblica, mi ha risposto con un certo “aplomb” (http://www.treccani.it/vocabolario/aplomb/): non ti sospendo io, ti sospende il consiglio di disciplina.
Per dovere di correttezza, negli anni successivi ho ottenuto qualcosa dalla Fondazione e qualcos’altro sto cercando di ottenere. Se riuscirò, pubblicherò.