protocollo d’intesa tra professionisti edili e notai – relazione tecnica integrata

perchè tutto questo?

relazione tecnica integrata di supporto alle compravendite

Il presidente di un ordine o collegio ha il diritto di poter siglare un protocollo d’intesa? Lo fa a suo nome? Lo fa secondo direttive del consiglio del collegio? Oppure lo fa a nome mio? …..io, nel dubbio non sono stato interpellato e non avrei dato il mio consenso. Se andiamo a leggere i regolamenti che istituiscono la professione del geometra saremmo propensi a credere che tutto questo non può essere fatto. Sono parecchi i casi negli ultimi anni che invece dimostrano il contrario. Pare che in assenza di regole chiare la figura del presidente possa interpretare e diventare portavoce dell’iscritto, ma con dovuta divulgazione e concertazione. Ripeto, a me nessuno mi ha chiesto niente. Per rafforzare il concetto di rappresentanza del professionista sono state istituite anche “scatole apposite”, da norme senza nessuna copertura economica, che, per dire quanto possano essere rappresentanti del pensiero dell’iscritto, molti non sanno nemmeno che esistano. Ne cito 2 per fare un esempio, il cup e il comitato consultivo delle professioni. Inoltre sarebbe bene che, nella sua funzione, il presidente di un collegio, se proprio deve agire, agisse per tutelare il proprio iscritto e, nel caso di contrasti tra ciò che si va a “sottoscrivere” e l’interesse dell’iscritto, non procedesse con la sottoscrizione, tanto più che non è ben chiaro nemmeno se sia “legittima”.

Certe cose devono essere affrontate dagli organi legislativi.

E’ da anni che parliamo di asseverazione dell’esistente. È stato fatto anche un convegno recentemente dal cup e.r., fortunato chi ha potuto partecipare, chi invece non è riuscito purtroppo non saprà mai cosa è stato detto, anche se in maniera più o meno diretta ha pagato le spese di quel convegno. E’ assurdo come un concetto generale di importanza “vitale” per il professionista, come “l’asseverazione dell’esistente”, rimanga condiviso tra pochi intimi invece di diventare un pensiero comune. Cosa serve fare convegni in questa maniera? Sono stati raccolti pensieri e opinioni tra i partecipanti? Sono state spedite osservazioni agli organi legiferanti, come la regione e.r., in merito ai “bachi” del sistema asseverazione dell’esistente? Dove sono? Cosa è stato scritto?

Anni fa anche la commissione urbanistica del collegio dei geometri di bologna si occupò di questo tema. Tirava le fila del gruppo un rispettabile collega, Orsoni, insieme ad altri. Vi era anche Talamo, il più presente ai tavoli in qualità di rappresentante dei geometri. Vennero fatte delle osservazioni che mettevano in risalto una serie di problematiche riscontrate nel sistema “asseverazione dell’esistente”, non per ultima l’assenza di “certificazione” dell’elenco delle pratiche edilizie presenti nel portale on-line del comune di bologna. …e non parliamo di altri comuni, la cui ricerca del titolo edilizio è alle volte affidata all’ordine mentale dell’archivista, oppure al disordine…. a seconda di come la si vede.

Oggi le osservazioni fatte dalla commissione urbanistica sarebbero molto utili visto che il tema è diventato di estrema attualità con la sigla di questo protocollo di intesa. Ho cecato di recuperarle chiedendo ai colleghi dalla commissione di fornirmele. C’è chi non ha risposto e chi non le trova più. Sarebbe stato bello utilizzare tali osservazioni da inserire come premesse nella relazione tecnica integrata, là dove invece non compaiono. Non sono state utilizzate le osservazioni della commissione, come penso non siano stati utilizzati i concetti spiegati al convegno organizzato dal cup.

Sempre più traballante la possibilità che, oggi, gli immobili e/o le unità immobiliari siano “sane”e noi professionisti non siamo esentati da questa responsabilità, visto che, per mancanza di tempo, per mancanza di adeguata parcella o più semplicemente errore umano, abbiamo dichiarato negli anni l’indichiarabile. …magari anche per fare piacere al cliente, essendo tecnici di parte.  I notai sono sempre stati potenti e, preoccupati di dover rispondere per aver stipulato atti annullabili su dichiarazione mendace del cedente ignorante, ci hanno chiamato a raccolta per cercare di trovare un rimedio. Rimedio che, inevitabilmente, sposta la responsabilità dal notaio al professionista. Prima avrebbero pagato i notai, da domani pagano i professionisti.

E’ quindi per mio interesse che il mio presidente ha siglato questo protocollo d’intesa?

 Comunicato Congiunto 14072017

protocollo intesa 12 luglio2017-pdfa

relazione tecnica integrata 12 luglio2017-pdfa

 

ottobre 2017 – recentemente mi è capitato di perdere l’occasione di eseguire una relazione tecnica integrata perchè ho comunicato, all’ipotetico futuro cliente, che per poter vedere i precedenti edilizi, presso gli archivi del comune di bologna, occorrevano 2 mesi. mi ha telefonato il mediatore infuriato che, con fare imprenditoriale, mi ha comunicato che il suo geometra in 20 giorni gli avrebbe dato la relazione. anche per evitare di pensare che ci siano persone capaci di intrattenere rapporti privilegiati con gli uffici comunali, sarebbe bene che l’accordo con i notai venisse integrato, obbligandoli a verificare che nella relazione non vi sia solo un richiamo ai protocolli, ma che vi sia anche l’immagine del bene alla quale si dà la conformità. così facendo eviteremmo anche di istigare soggetti a dichiarare numeri di protocollo a caso e di falsare le compravendite.

 

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