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Nuovo vademecum docfa oppure divulgazione-concertazione del SIT (catastale)?

Oggi 29 novembre ennesimo corso per attingere a qualche punticino ai fini “crediti formativi”. Solito centro congressi vicino al centergros – bentivoglio. Il titolo era nuovo vademecum docfa. Per la prima mezz’ora, in realtà, il dirigente del catasto ci ha parlato del SIT. Ma cos’è ‘sto sit? …poi ha annunciato una ennesima serie di piccole introduzioni al futuro nuovo docfa. Per esempio sparirà la possibilità di poter inserire la planimetria in formato raster. Verrà accettato solo il formato .dxf. Si …lo so che tutti quanti oggigiorno debbono avere il pc ….si lo so che oggigiorno tutti hanno autocad, seppur tarocco, o un simil programmino cad che esporta in tale formato (a proposito …altro fallimento della fondazione geometri emilia romagna che, in un concetto iniziale, era stata proprio concepita per gestire, tra le varie cose, eventuali gruppi di acquisto softweristici dando così la possibilità di rendere accessibili a tutti i programmi esosi). Ma cosa avranno mai questi .dxf di così affascinante? Questa cosa di accettare solo file .dxf era già stata proposta anni fa, tra i primi docfa. Poi saltò, non so se per merito nostro.

A volte mi rendo conto che possa sembrare malato perché sto sempre a pensare a congetture, però….  qualche anno fa, molti collegi italiani (non tutti), a cura e spese degli iscritti, si sono preoccupati di rasterizzare tutte le vecchie tavole in scala 1:2000, quelle prima del cessato (spero di non sbagliare). Dicevano che stavano per buttarle …poi non era vero. Roba da 20 mila euro solo per la provincia di bologna…o forse molto di più, non ricordo. I file originali delle mappe sono stati dati al catasto che, per quello che so, ne detiene giustamente i diritti. E’ stato distribuito il cofanetto con dei cd ad alcuni iscritti al collegio di bologna, come premio per la presenza ad un corso, di anni fa, sempre in ambito catastale. Non ho mai capito se in quell’occasione pagammo il corso (salato) oppure ci ripagammo il lavoro di rasterizzazione già pagato dal nostro collegio.

Non è che il catasto, o ente collegato, voglia diventare il futuro polo distributivo di informazioni geometriche-digitali a pagamento?

Tornando al vademecum, ho comunque gradito l’impegno dei dipendenti catastali e, in particolare, quello dei colleghi geometri liberi professionisti che, augurandomi possano almeno prendere un rimborso spese, si sono adoperati per collaborare alla riuscita del testo e dei contenuti. Ringrazio in particolare C.P. tra i miei primi capi, esperto topografo.

Ma …non potevamo fare un corso vademecum punto e basta? ….dobbiamo sempre dover inserire una contropartita. Io collaboro a fare questo, ma tu mi dai divulgazione al sit?! …ma tu mi inizi a fare apprezzare i .dxf? sono corsi, oppure “concertazioni”? Siamo lì per noi, o per promuovere con la nostra presenza ricattata dai crediti formativi, la divulgazione di un progetto che nemmeno sappiamo cosa sia?!

pdf/a 1a

Ho impiegato 3 giorni, navigando tra i vari blog, eseguendo una infinità di prove, scaricando programmi di ogni tipo, alcuni dei quali pesantissimi, il tutto per allegare ai Docfa le obbligatorie dichiarazioni in formato .pdf/a 1a (unico accettabile dalla pubblica amministrazione). Pena l’accoglimento delle denunce dei fabbricati rurali in prossima scadenza. Nella pagina on-line di Sister si prevede anche l’accoglimento degli allegati obbligatori con formati .tif, ma è una presa in giro. Prova tu, se riesci, a scannerizzare un A4 in b/n 200 x 200 dpi rimanendo dentro ai 3 mb.
Ho scritto a Sister – Sogei, mi ha risposto con una telefonata una signorina gentilissima che purtroppo  non ha potuto aggiungere nessuna informazione in più rispetto a quelle già lette nei vari siti.
Risultato? per me è uno scandalo, ed è un disservizio. Smettiamo di fare gli americani se non ne siamo capaci.
Io non credo che per una società informatica come la Sogei sarebbe tanto difficile mettere a disposizione un programmino che standardizza le immagini ai formati imposti dalla legge.

Estratti di mappa on line – plotter

Quando si richiede un estratto di mappa on line non vengono riportati i numeri dei fogli adiacenti, limitando così la ricerca di eventuali confinati e costringendoci ad andare presso l’Ufficio del Territorio, vanificando in parte l’utile evoluzione di ricerca on-line. Inoltre, sento la mancanza della visura della tavola d’insieme dei fogli di tutto il comune e di quella dell’intero foglio, che si può eseguire solo con richiesta scritta e a costi proibitivi.

I numeri di mappa riportati sugli estratti sono estremamente piccoli e costringono spesso all’utilizzo della lente per essere letti. Se poi l’estratto viene faxato ad un cliente o ad un Comune, per esempio per la richiesta di un certificato di destinazione urbanistica, diventa spesso illeggibile, limitando così l’utilizzo dell’estratto stesso. E’ solo un mio parere? …o è una constatazione che ha avvertito qualcun’altro?

 

aggiornamento del  22/05/13

noto che oggi, finalmente, sono stati aggiunti due importanti metodi di ricerca e di estrazione on-line della cartografia (plotter) in scala 1:2000, sono i fleg “intero foglio” e “mappe limitrofe” grazie ai quali si possono eseguire molte visure in meno per arrivare al risultato diminuendo così la spesa per le ricerche.