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Presentazione Corso Esperti Lavori Pubblici

Prot 380 – Presentazione corso esperti LL.PP.

il pnrr = i soldi degli europei che ritornano sotto forma di diktat progettuali. i soldi li rivuoi? noi approviamo come e cosa.

i governi che non vogliono perdere la faccia e provano a gestirli con gli ordini, ancora convinti (?) nell’etica che li costituisce, retti da norme inadeguate e controlli inesistenti.

un corso di ALTA formazione. lo decidono loro e non il mercato. in fondo sono loro il mercato, che decidono inoltre a quali società accordare i crediti formativi e gestiscono le punizioni per chi non studia.

la certificazione delle norme uni, norme che non sarebbero cogenti e che ricordo sono a pagamento, che vengono approvate dagli ordini tecnici affinchè trovino specifici richiami nella legislazione italiana, ma non come il decreto presidenziale dell’altezza delle canne fumarie, i cui diritti furono pagati dallo stato per tutti. qui si parla di diritti che paga il professionista, in genere comprando i programmi del pc e che riversa sul cliente. cliente che un tempo era il tutelato dell’etica. la storia che il cliente e lo stato possano essere la stessa cosa è una bugia. comunque non è giustificata un’apertura tale all’inserimento delle uni obbligatorie. dire che in una certa zona puoi fare un cappotto di 6+6 di polistirene, o di altro materiale di pari lamda, era molto meglio. il geometra sarebbe stato libero di non dipendere dal termotecnico …o se volete dallo strutturista in riferimento ad altri campi.

la fondazione geometri italiani, ente segretissimo che ho l’obbligo di pagare ma non ho il diritto di sapere cosa faccia. sostiene di non dovermi dare copia degli accessi perchè non pubblica. smentita anche dalla commissione per l’accesso rilascia, in parte criptato, quel briciolo di documentazione che le era stato imposto di darmi.

inarchek ce lo chiediamo tutti da 20 anni cosa faccia esattamente. di certo utile a chi la dirige e a chi è tecnico incaricato. non molto chiaro se è vantaggiosa per l’iscritto.

geoweb vuoi non metterla in mezzo? …60% di cng e 40% di sogei, società del ministero delle finanze. mi sono sempre chiesto quale collonnello dell’intendenza si prenderebbe mai l’ardire di andare ad indagare.

ecco …un’altra macchina è in moto …un altro progetto avviato. ora servirebbe sapere se questa macchina viene finanziata dal pnnr, ma non credo perchè né cassa, né cng, possono essere finanziate, oppure se come credo è l’ennesimo carrozzone che ci portiamo sulle spalle.

 

 

 

mi chiedo se dietro a tutto questo non ci sia il desiderio di pompare la fallimentare laurea dei diplomati?

da anni si sovenzionano i baronati universitari. si fanno leggi che, in nome della miglioria dell’abitato, tagliano il lavoro ai diplomati. i genitori si adeguano e, spremendo il portafoglio, fanno studiare i figli che, da laureati poveri, non andranno mai in pensione. da anni la professione del geometra l.p. è stata condannata. ora che è moribonda, si cerca di tenerla in coma ancora un po’ …chissà perchè? …magari vi sono ancora due soldi in “cassa”?

questo il sunto di ciò che penso sia legato a questa vicenda:

PRESIDENTE NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI GIOVANNI ESPOSITO FA CHIAREZZA SU NOTIZIE FALSE RIGUARDANTI LE LAUREE TRIENNALI

La campagna disinformativa sulle lauree triennali condotta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha prodotto danni collaterali al Consiglio Nazionale dei Periti Industriali da cui si è reso necessario l’intervento di Giovanni Esposito. leggi link

Nel dettaglio ecco cosa è successo da cui la confusione generata da parte del consiglio nazionale degli ingegneri:

Dal 2019 il Consiglio Nazionale degli Ingegneri vende alla stampa una notizia spacciata per vera sulla imminente abolizione della laurea triennale in ingegneria e dell’abolizione dell’esame di stato e della abolizione della sezione B dell’albo degli ingegneri.

Tutto FALSO. Nessuna Legge italiana ed europea prevede l’abolizione della laurea triennale in ingegneria, l’abolizione dell’esame di stato per ingegneri e l’abolizione della sezione B dell’albo degli ingegneri.

L’origine dell’equivoco:

Le sorti degli ingegneri sono legate indirettamente con le sorti dei Periti industriali da cui le loro lauree triennali professionalizzanti simili ma non uguali alle canoniche lauree triennali in ingegneria.

Il bombardamento mediatico fatto alla stampa specie dal presidente nazionale degli ingegneri Domenico Perrini sulla imminente e FALSA abolizione dell’esame di stato per ingegneri, sulla abolizione della laurea triennale in ingegneria e sulla abolizione della sezione B dell’albo degli ingegneri in quanto alla FALSITÀ di tali notizie ha prodotto un danno indiretto alla categoria dei Periti Industriali cugini degli ingegneri.

 

Giovanni Esposito presidente nazionale dei Periti Industriali parla DI NOTIZIE FALSE ED INFONDATE facendo un po di chiarezza rifacendosi alle norme attuali.

Un DDL o proposte fatte a caso e presentate alla stampa non hanno infatti alcun valore giuridico.

Hanno valore giuridico le Leggi e decreti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.

Tutto questo caos si è generato grazie alla campagna disinformativa sulle lauree triennali condotta con disinvoltura dal consiglio nazionale degli ingegneri sulla base del niente visto che si ripete, nessuna norma italiana ed europea prevedono l’abolizione dell’esame di stato per ingegneri, l’abolizione della laurea triennale in ingegneria e l’abolizione della sezione B dell’albo degli ingegneri.

Ing.Nicola Plasmati

Amministratore di INGEGNERI SEZIONE B

website: https://ingegnerisezioneb.jimdosite.com/

Il nuovo regolamento sulla contribuzione approvato nel mese di agosto dalla CIPAG è al vaglio del Giudice Amministrativo

Un gruppo di geometri residenti in diverse regioni d’Italia ha infatti conferito incarico allo studio dell’Avv. Alberto Pepe, del Foro di Lecce, di impugnare innanzi al TAR del Lazio, territorialmente competente, il nuovo regolamento sulla contribuzione approvato da CIPAG, censurandone l’illegittimità nella parte in cui omette di annoverare tra i contributi obbligatori dovuti tra i professionisti anche quello di solidarietà previsto dall’Art. 10 c. 6 della L. 773/82.

La stessa CIPAG infatti (con le delibere n. 123 del 20/05/2009 e n. 124/09) aveva consentito (e consente a tutt’oggi) al professionista interessato (che ad esempio chi esercita la professione in maniera occasionale e senza continuità) di fornire prova contraria all’esercizio della libera professione, così graduando il proprio onere contributivo. E tuttavia il regolamento sulla contribuzione appena approvato contrasta apertamente con il principio di rango costituzionale (sancito dall’art. 53) in quanto nega un proporzionale onere contributivo tra le varie categoria di professionisti iscritti alla Cassa, ma anche comunitario (più volte richiamato dalla CEDU) secondo cui il principio di capacità contributiva deve essere bilanciato con altri principi, costituzionali e non, compresenti nell’ordinamento e tra essi con il criterio di razionalità e ragionevolezza (coerenza in senso stretto, non contraddizione, congruità, proporzionalità) delle leggi.

Pertanto, il carico contributivo imposto all’iscritto dal nuovo regolamento della CIPAG, in quanto ancorato a parametri non idonei ad esprimere una capacità contributiva specifica ed effettiva, è incompatibile sia col principio di capacità contributiva, sia col principio d’eguaglianza e con quello di solidarietà; il carico contributivo non può determinare per l’iscritto alla propria cassa previdenziale una situazione prossima all’“indigenza”, esso si deve arrestare là dove inizia il livello minimo di ricchezza necessaria per condurre una vita libera e dignitosa. E questa conclusione varrebbe non solo se il prelievo intaccasse il minimo vitale, ma anche se, in forza dell’applicazione di aliquote molto elevate, scarnificasse quasi totalmente una ricchezza ad esso assai superiore.

Ebbene, nel nuovo regolamento sulla contribuzione di CIPAG è totalmente omesso il riferimento al contributo di solidarietà disciplinato dall’art. 10 comma 6 della L. n. 773/1982 (tutt’ora vigente) il quale prevede che “Gli iscritti all’albo professionale che non siano iscritti alla Cassa e non siano tenuti alla iscrizione sono obbligati a versare alla Cassa un contributo di solidarietà pari al 3 per cento del reddito professionale netto prodotto nel corso dell’anno precedente e comunque non inferiore ad € 175,59 annue – come attualizzato –.” >>

Inchiesta scuote vertici ministero Lavoro: indagati il segretario Ferrari, Cavallaro (Cisal) e l’imprenditore Iervolino

da…. La C News24

https://www.lacnews24.it/cronaca/inchiesta-scuote-vertici-ministero-lavoro-indagati-segretario-ferrari-cavallaro-cisal-imprenditore-iervolino_179475/

 

La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio. Secondo l’ipotesi accusatoria il sindacalista calabrese avrebbe ottenuto favori per la sua organizzazione in cambio dell’assunzione del figlio dell’alto dirigente, beni di lusso e una vacanza a Tropea

Richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Napoli che con il procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e il pm Henry John Woodcock ha chiuso un’inchiesta incentrata su molteplici episodi di presunta corruzione aggravata che ruotano attorno alla scissione parziale asimmetrica del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal. Il gip ha fissato l’udienza preliminare per il 24 novembre e tra i principali indagati vi sono: Francesco Cavallaro, 58 anni, di Dinami (nel Vibonese), segretario generale del sindacato Cisal; l’attuale segretario generale del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari, 64 anni, di Roma (all’epoca dei fatti al vertice della Direzione generale per le Politiche Previdenziali del Ministero del Lavoro); Fabia D’Andrea, 58 anni, di Roma, all’epoca dei fatti vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro; Danilo Iervolino, 45 anni, di Palma Campania (Na), già al vertice dell’Università Pegaso; Mario Miele, 57 anni, di Casamarciano (Na); Francesco Fimmanò, 55 anni, di Frattamaggiore (Na); Antonio Rossi, 38 anni, di Marsala (Tp).

Le accuse

Francesco Cavallaro, secondo l’accusa, al fine di ottenere la scissione parziale asimmetrica del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal – in precedenza negata dal Ministero del Lavoro – avrebbe offerto a Concetta Ferrari e Fabia D’Andrea alcuni “favori”. In particolare, Franco Cavallaro (d’intesa con Mario Miele) avrebbe richiesto a Danilo Iervolino l’assunzione di Antonio Rossi (figlio della Ferrari) quale professore straordinario da parte dell’Università telematica Pegaso riconducibile allo stesso Iervolino. Sempre Cavallaro è accusato poi di aver pagato una vacanza a Tropea alla Ferrari ed al marito, oltre al noleggio di una barca e regali come una borsa Luis Vitton del valore di 780,00 euro, una cravatta di marca per il marito della Ferrari e “altra roba” non meglio specificata dalla procura di Napoli.

 

 

I favori di Cavallaro sarebbero poi continuati con: il pagamento del noleggio di un’auto di grossa cilindrata ad altro figlio della Ferrari; l’ottenimento per la Ferrari di incarichi di maggiore prestigio quale quello di presidente del Collegio dei sindaci dell’Inps ovvero di segretario generale del medesimo Ministero; la cessione di un’auto ad un figlio della Ferrari intestata alla Fip Cisal; la promessa di un interessamento per un concorso in Polizia per un figlio della Ferrari; gli incarichi procurati da Cavallaro a due persone che interessavano Fabia D’Andrea rispettivamente all’Inps e ad un’associazione rappresentata dallo stesso Cavallaro.

Francesco Fimmanò, accusato di aver messo in contatto e mediato i rapporti tra Franco Cavallaro con la D’Andrea e con Mario Miele, presidente del consiglio di amministrazione della società “Centro autorizzato di assistenza fiscale Cisal srl”, nonché già consigliere di amministrazione dell’Università Mercatorum riconducibile a Danilo Iervolino. Attualmente Miele è dirigente della “U.S. Salernitana 1919 Srl” riconducibile a Danilo Iervolino. Mario Miele è accusato dalla Procura di Napoli di essersi occupato di mediare i rapporti tra Cavallaro, Iervolino e i dirigenti dell’Università Pegaso con specifico riferimento all’assunzione di Antonio Rossi. L’imprenditore Danilo Iervolino è di recente entrato nella classifica dei miliardari di Forbes.

Secondo l’accusa, la scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal – ottenuta il 18 gennaio 2018 – ha consentito la conservazione dello status di Patronato con conseguente mantenimento in favore di entrambi delle sovvenzioni pubbliche e, quindi, di significativi vantaggi economico-finanziari, nonché il mantenimento delle sedi e del patrimonio in loro possesso. In caso di scissione totale, invece, tali benefici sarebbero stati tutti persi. Parti offese nell’inchiesta il Ministero del Lavoro, il Patronato Inpal e l’Università telematica Pegaso.

I difensori

Danilo Iervolino è difeso dagli avvocati Giuseppe Saccone e Salvatore Sica; Francesco Cavallaro dagli avvocati Cesare Placanica e Domenico Colaci; Mario Miele dall’avvocato Sabato Moschiano; Concetta Ferrari dall’avvocato Alessandro Diddi; Fabia D’Andrea dall’avvocato Gildo Ursini; Francesco Fimmanò dall’avvoca Giuseppe Saccone; Antonio Rossi dagli avvocati Alessandro Diddi ed Elisabetta Cucciniello.

Corruzione al ministero del Lavoro: indagati un’alta dirigente e il patron della Salernitana Danilo Iervolino

da …fanpage

https://www.fanpage.it/politica/corruzione-al-ministero-del-lavoro-indagata-unalta-dirigente-e-il-patron-della-salernitana-danilo-iervolino/

Sono arrivate richieste di rinvio a giudizio per Danilo Iervolino – patron della Salernitana ed ex proprietario dell’Università telematica Pegaso – ma anche per figure di vertice del ministero del Lavoro. La Procura di Napoli ha concluso così le indagini su un caso di presunta corruzione avvenuto nel 2019.

Chiuse le indagini per un presunto caso di corruzione al ministero del Lavoro, la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per diversi indagati, e ci sono nomi di spicco: tra di loro la segretaria generale del ministero Concetta Ferrari (all’epoca dei fatti direttrice generale per le politiche previdenziali), il segretario nazionale della Cisal Francesco Cavallaro e il patron della Salernitana ed ex proprietario dell’Università telematica Pegaso Danilo Iervolino. L’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio si terrà il 24 novembre al tribunale di Napoli, stando alle carte che Fanpage.it ha potuto visionare.

La richiesta di processo arriva al termine delle indagini su un episodio risalente al 2019. L’ipotesi di reato è di corruzione di una persona incaricata di un pubblico servizio, per un atto contrario ai suoi doveri. Con l’aggravante che il reato sarebbe stato commesso in concorso da diverse persone.
Qual è l’ipotesi dei pm che hanno chiesto il rinvio a giudizio

La teoria presentata dagli inquirenti (i pm Sergio Ferrigno e Henry John Woodcock) è questa: Ferrari, 64 anni, con il suo ruolo nel ministero del Lavoro, avrebbe agevolato la procedura per la scissione “parziale” e “asimmetrica” del patronato Encal-Inpal (con la separazione in due patronati, Encal-Cisal e Inpal). Lo avrebbe fatto “in concorso e di concerto con” Fabia D’Andrea, 58 anni, un’altra delle persone per cui è partita la richiesta di rinvio a giudizio. D’Andrea era vice capo di gabinetto del ministro del Lavoro, che all’epoca e fino a settembre di quell’anno era Luigi Di Maio.

Corruzione nel sindacato con regali e assunzioni: indagati dirigenti del Ministero del Lavoro e segretario Cisal calabrese – Gazzetta del Sud

da …gazzetta del sud

https://calabria.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2023/10/30/corruzione-nel-sindacato-con-regali-e-assunzioni-indagati-dirigenti-del-ministero-del-lavoro-e-segretario-cisal-calabrese-fcda044a-8cbb-437b-b095-a3316998eced/

Il sindacalista di Vibo Franco Cavallaro è accusato di aver pagato una vacanza a Tropea a una dirigente del Ministero e al marito, oltre al noleggio di una barca e regali come una borsa di pregio e una cravatta

Concorso in corruzione aggravata. Questo il reato per il quale la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 indagati. Il gup ha fissato l’udienza preliminare per il 24 novembre. Gli indagati sono: il segretario generale del sindacato Cisal Franco Cavallaro, 58 anni, di Dinami, in provincia di Vibo; il segretario generale del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari, 64 anni, di Roma; Fabia D’Andrea, 58 anni, di Roma, all’epoca dei fatti vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro; Danilo Iervolino, 45 anni, di Palma Campania (Na), già al vertice dell’Università Pegaso e attuale presidente della Salernitana calcio; Mario Miele, 57 anni, di Casamarciano (Na); Francesco Fimmanò, 55 anni, di Frattamaggiore (Na); Antonio Rossi, 38 anni, di Marsala (Tp).

Cavallaro, secondo l’accusa, al fine di ottenere la scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal avrebbe corrotto Ferrari e D’Andrea alcuni «favori». In particolare (d’intesa con Miele), Cavallaro avrebbe richiesto a Iervolino l’assunzione di Rossi (figlio della Ferrari) quale professore dell’Università Pegaso. Cavallaro è poi accusato di aver pagato una vacanza a Tropea alla Ferrari e al marito, oltre al noleggio di una barca e regali come una borsa di pregio e una cravatta al marito della Ferrari.

Avrebbe poi «sponsorizzato» due persone di interesse della D’Andrea. La scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal – ottenuta il 18 gennaio 2018 – ha consentito la conservazione dello status di Patronato con conseguente mantenimento in favore di entrambi delle sovvenzioni pubbliche, delle sedi e del patrimonio in loro possesso. In caso di scissione totale, invece, tali benefici sarebbero stati tutti persi. Parti offese nell’inchiesta il Ministero del Lavoro, il Patronato Inpal e l’Università telematica Pegaso.

sentenza che vede cassa pardente

si discute in questi giorni sui social della vittoria che il geom umberto persichillo ha avuto contro la cassa geometri

nel frattempo, pubblico quella che ho ricevuto di analoga specie. cassa contro geom mascia gennaro

si tratta delle agevolazioni normative del sisma alle quali la cassa non voleva sottostare perchè sostiene di essere privata, ma privata non è.

sentenza 25354 28 08 2023 cassa geometri conto MASCIA GENNARO

 

hai il timbro da geometra e non lo usi ? ATTENZIONE!!!!!

sei iscritto all’Albo dei Geometri? ….e ti sei cancellato dalla Cassa Geometri (ex Cipag) perché sei iscritto e paghi un’altra forma pensionistica (tipo Inps)? FAI ATTENZIONE !!! …..ti arriveranno a breve salatissime cartelle contributive perché ti iscriveranno d’ufficio.

non importa se non lavori. è cambiato nuovamente, ed ovviamente non ti avviseranno con una PEC perché, metterti in mora, aumenta la solidità del malsano bilancio.

Questo assurdo desiderio di prelevare denaro, proposto da questo consiglio per me dannoso, ed approvato da quasi tutti gli inutili Delegati, è sintomo di malessere finaziario della Cassa Geometri, ma gli organi vigilanti rimangono in silenzio.

un gruppo di colleghi, desiderosi di non perdere il timbro, sta per fare ricorso. sarebbe bello che tu partecipassi. Scrivi a Geomobilitati.

 

 

finisce male il ricorso al TAR del Dott. Picchi contro ENPAM

finisce male il percorso intrapreso dal Dott. Picchi, a capo di una cordata di colleghi interessati, volto alla ricerca di trasparenza e nel richiamo alle regole di pubblicazione on-line dettate dalla D.Lgs. 33/2013 per le pubbliche amministrazioni.

in sintesi:

– la norma c’è, ma non viene rispettata.

– per fare valere i diritti di trasparenza, l’iscritto obbligato deve ricorrere all’RPCT (uno di loro). non so il caso di Picchi contro EMPAM, ma nel mio caso da geometra fu cosa inutile (mi rispose l’RPCT del collegio dei geometri di bologna dicendomi, in sintesi, “metterò una buona parola. non ho avuto ciò che chiedevo – e quando chiesi agli RPCT della fondazione geometri italiani, della cassa geometri e del cng di fare rispettare il mio accesso, uno mi rispose che non era sua competenze, gli altri 2 non mi risposero).

– non si può ricorrere alla commissione per l’accesso presso il consiglio dei ministri, per il d.lgs 33, e comunque, tale commissione si è espressa, nei miei casi, sempre in senso cautelativo per l’ente (dice che non posso fare indagini esplorative …o robe simili)

– non puoi ricorrere al difensore civico perché ti risponde che il materia di collegi (ordini) e casse non è competente

– quindi, denari e tempi permettendo, sei costretto ad intasare la giustizia ricorrendo al TAR per fare rispettare una roba che è chiaramente già scritta in una legge dello stato uscita 10 anni fa

– e perdi, pur avendo sostanzialmente ragione, perché lo dice la legge.

riporto la sintesi delle motivazioni scritte direttamente in f.b. dallo stesso Picchi :

“inaccoglibilità dell’istanza massiva di accesso universale, come quella indubitabilmente formulata da parte ricorrente, “tale cioè da comportare un carico di lavoro in grado di interferire con il buon funzionamento dell’amministrazione” – In pratica, quando un’amministrazione non pubblica nessun documento da pubblicare obbligatoriamente ai sensi del dlgs 33/2013, non puoi chiedere che siano pubblicati tutti assieme, perchè intralci il lavoro dell’amministrazione…

questo invece lo dico io: …e stiamo parlando di enti che smuovono, gestiscono, incassano oppure perdono, svariati milioni di euro, ne investono troppi in enti collegati che necessitano di poltrone, ma se si tratta di adeguare la trasparenza ad una norma decennale, hanno bisogno di tempo perché costa troppo impegno …. e il giudice gli dà ragione. costretto ad accettare la sentenza non sono convinto che tutto quanto dettagliato sopra possa essere riferimento di giustizia. e mi preoccupa molto pensare all’architettura che sorregge tutto questa ingiustizia.

allego la sentenza pubblicata dal TAR Lazio 9389/2023 del 03/06/2023