pensiero tratto dall’analisi del sito della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi

sbirciando il sito della commissione per l’accesso ai documenti amministrativi ….

leggo, in riferimento alle funzioni delle norme che si sono susseguite in meteria di trasparenza, che: L’accesso civico generalizzato, in quanto diritto alla trasparenza totale, spetta a chiunque come strumento di controllo democratico sull’apparato pubblico e in quanto misura per la prevenzione e il contrasto anticipato della corruzione.

era un cencetto nobile che in parte conoscevo e che aveva contribuito nella dedizione che in questi anni ho dedicato alla curiosità delle trasparenza del mio mondo ordinistico. (in sintesi ….una tragedia …) . mi piaceva pensare, un tempo, che qualcuno, dall’altra parte, vedendosi osservato, magri la piantasse di fare “cose”. ci sarò riuscito? dubito fortemente.

ma, rimanendo sul tema dell’articolo, ho letto invece, in alcune decisioni della commissione per l’accesso ai documenti amministrativi e nelle f.a.q. la seguente espressione: Non sono, comunque, ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato delle pubbliche amministrazioni.

ho smesso da tempo di pensare di comprendere il diritto, men che meno le leggi, che spesso sembrano scritte per non funzionare, ma da italiano medio, mi preme fare notare che sono due affermazioni contrarie.

mi viene in mente quando irritai uno della corte dei conti di bologna …mi diceva : noi agiamo se lei mi segnala una prova. …e poco dopo nello stesso dialogo: non è un suo diritto poter vedere certe cose…..

è un mondo normato così. mi viene in mente il detto: “non si può andare a messa e stare a casa” . amen